DESCRIZIONE
La Grotta di San Paterniano si trova in un podere di proprietà privata a fianco della strada che da Caminate porta a S. Angelo in Ferriano (Fano), precisamente nel tratto che scende verso la sponda destra del Metauro. La denominazione le deriva dal fatto che nel momento in cui venne casualmente scoperta da alcuni cacciatori nel secolo XVIII vi fu trovata un’iscrizione frantumata e lacunosa nella quale si poteva leggere il nome di Paterniano e di alcuni suoi compagni già nominati nel Codice Nonantolano dell’Archivio Capitolare di Fano. Ma era già tradizione che San Paterniano si fosse rifugiato nella selva di Sant’Angelo durante la persecuzione di Diocleziano e Massimiano (303 d.C.).
Erroneamente si parla di “catacomba”: in realtà si tratta di un manufatto (horreum, granaio) con struttura muraria in pietra intonacata appartenente ad un villa rustica romana (1).
Nel terreno adiacente sono stati ritrovati, e tuttora si ritrovano, numerosi frammenti di materiale fittile, tessere di pavimenti a mosaico e ossa umane.
La “grotta”, a forma di croce commissa (a “T”), è costituita da un cunicolo principale largo metri 2,20 che, a metri 18 del suo sviluppo, viene intersecato ortogonalmente da un braccio di metri 15; l’altezza è di metri 3. Vi si entra da un facile accesso con cancelletto.
NOTE
(1) In DALL’AGLIO e CAMPAGNOLI 2002 si propende per l’ipotesi di una cisterna per la raccolta dell’acqua.
Autore: Deli Aldo, Fiocco Virginio
Fonte: http://www.lavalledelmetauro.it/contenuti/beni-storici-artistici/scheda/4607.html