DESCRIZIONE
Sul pendio del Monte San Martino verso Cantiano, in un’area dirupata e in frana, sono conservati i resti del Ponte Tre Archi, con relative sostruzioni verso monte e un tratto di lastricato stradale nella continuazione della via a valle.
La Soprintendenza Archeologica delle Marche (P. Quiri), in accordo col Comune di Cantiano, è intervenuta per mettere in sicurezza e “musealizzare” il ponte, conservato con murature originali nella parte bassa e con i tre archi dovuti a restauri successivi per garantire il transito con continuità in questo sito difficile e pressoché obbligato.
Anche le sostruzioni verso monte, rinforzate da un poderoso contrafforte, risultano realizzate con una tecnica costruttiva analoga a quella del vicino ponte e di altri lungo il successivo percorso. Queste significative opere sembrano fare parte di un ampio progetto unitario di messa in sicurezza della strada consolare, dovuto probabilmente ad un intervento di Augusto e sono qui inoltre attestate da una iscrizione opere edilizie effettuate da Adriano, per garantire ulteriormente la percorribilità di questo luogo impervio, dove sono presenti anche vari tratti di muri di contenimento a monte del ponte, alcuni semi-interrati, oltre ad una struttura muraria a forma di abside per arginare la spinta di una frana dall’alto del colle.
Resti del tracciato stradale antico sono ancora riconoscibili in vari punti, con un lastricato conservato specie verso valle, costituito da blocchetti di pietra locale messi in opera serrati tra loro, per garantire il transito dei carri su doppia carreggiata: si tratta di una massicciata bene ordinata, che presenta talvolta il cordolo laterale costituito da pietra disposte per lungo. Questa struttura sembra riferibile allo stesso intervento di restauro che ha determinato la ricostruzione delle tre arcate del ponte.
Autori: Mario Luni, Massimo Gasparini