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Premessa
La centurazione romana nel territorio fanese della bassa vallata metaurense è stata riconosciuta oltre mezzo secolo fa dal fanese ing. Cesare Selvelli che la ricostruisce con 75 centurie raggruppate in 3 saltus di 5 centurie per lato, interessando a sud-ovest anche il territorio oltre l’odierno confine comunale segnato dal fosso di Rio Secco.
Gli studi successivi, tra i quali quelli del prof. Nereo Alfieri prima e del prof. Mario Luni poi, individuano la centuriazione in 48 centurie raggruppate in 3 saltus di 4 centurie per lato fino al Rio Secco, non escludendo che anche l’area oltre il fosso possa essere stata centuriata. Recenti studi del prof. Pier Luigi Dall’Aglio e della dott. Nicoletta Vullo hanno evidenziato all’interno di alcune centurie le tracce di ulteriori suddivisioni delle stesse.
La presente ricerca volta all’individuazione delle superstiti tracce della centuriazione nel territorio comunale di Fano, è stata condotta con il metodo della “griglia” sovrapposta sia alle tavolette I.G.M. che al rilievo aerofotogrammetrico, con la comparazione delle stesse tavolette I.G.M. del 1894 e del 1948, con la lettura della fotografia aerea e infine con la verifica e trasposizione delle persistenze individuate (limites e limites intercisivi) sulla tavola del rilievo aerofotogrammmetrico, del dicembre 1996, in scala 1:25.000. L’analisi mediante il rilevo aerofotogrammetrico dello stato attuale dei luoghi ha evidenziato come molte tracce delle centuriazioni ancora presenti nelle tavolette I.G.M., sono state nel frattempo cancellate.
La centuriazione romana
L’ampia vallata metaurense in territorio di Fano, compresa tra la strada consolare Flaminia e il fiume, in epoca romana, al tempo di Ottaviano Augusto, è stata oggetto da parte dello Stato di una importante operazione di trasformazione del territorio a scopo agricolo, territorio che poi fu distribuito ai coloni.
Tale operazione, denominata “centuriazione”, avviene – come è noto – con la suddivisione del territorio per mezzo di due sistemi di strade parallele, l’uno ortogonale all’altro, che crea una rigida rete di comunicazione, consente il controllo catastale dei terreni e dà una interpretazione geometrica dello spazio secondo le coordinate ortogonali.
Ognuno dei quadrati che costituiscono la centuriazione rappresenta una centuria di circa 710 metri di lato, che, a sua volta, è divisa da un reticolo viario in parcelle di due iugeri ciascuna, cioè un appezzamento di terreno di circa 5000 metri quadrati, denominato heredi, che rappresenta la centesima parte della centuria stessa.
Gli appezzamenti assegnati ai coloni erano di varia estensione. A Fano la centuriazione della vallata avviene organicamente all’assetto urbano della città, il suo tracciato non è secondo l’orientamento astronomico, ma è determinato dalle condizioni del luogo (loci naturam o secundum naturam), cioè dall’andamento della linea di spiaggia e da quello della vallata.
La centuriazione viene tracciata dai gromatici per limites (strade o linee di confine).
Sono limites maritimi quelli diretti verso il mare mentre quelli che li intersecano ortogonalmente sono i limites montani. Erano limites quintarii quelli che definivano il gruppo di cinque centurie per lato, denominato saltus.
Ciò non corrispondeva ad una regola rigida e difatti Varrone, nel De re rustica, indica il saltus nel gruppo di quattro centurie per lato, come avviene a Fano.
Nella ricostruzione del reticolo centuriale di Fano il prof. Alfieri individua allineamenti paralleli distanti tra loro 705 m.
Persistenze centuriali
Limites
Il rettifilo della Via Flaminia da Forcole al centro della città, attraverso la porta urbana detta “Arco di Augusto”, risulta essere la persistenza più importante dell’asse generatore deIla centuriazione dell’agro della città stessa.
A questo asse che risulta essere il limes maritimus I si attesta il gruppo di quattro centurie per lato del primo saltus, mentre le centurie costituenti gli altri due saltus slittano di una centuria spostandosi verso il Metauro.
Nel primo saltus le persistenze riferite agli altri limites maritimi si individuano sia nel tratto stradale costituito da Via Gabrielli e Via Mameli che da quelle di Via S. Lazzaro e infine da quelle di Via Mattei, già Via Madonna Ponte.
Ortogonali alle tracce di questi limites, sempre nel primo saltus, abbiamo quelle del limes montanus rappresentate da Via Giuglini e Via del Ponte, e del limes di Via della Croce nella zona della Colonna, quest’ultimo risulta notevolmente ridotto in seguito alla realizzazione pre-bellica del campo di aviazione. Precedentemente la persistenza arrivava ad intersecare Via Madonna Ponte.
Nel secondo saltus le persistenze dei limites maritimi coincidono con un tratto del Fosso degli Uscenti, certamente oggetto di una sistemazione idraulica dal momento che la centuriazione è un sistema non solo stradale ma anche idrografico, e coincidono nella frazione di Bellocchi nel tratto corrispondente alla VIl Strada e alla IX Strada che poi prosegue anche nel terzo saltus lungo la strada provinciale per Cerbara e costituisce coi suo rettifilo di circa 3,5 Km la più consistente persistenza del reticolo centuriale.
Ortogonalmente a questi assi abbiamo la persistenza dei duelimites montani, quello individuabile nella strada Comunale Astienti Antica, che si stacca dalla Flaminia all’altezza della Casa Cantoniera e interseca il Fosso degli Uscenti e quello del rettifilo che funge da asse generatore della frazione di Bellocchi identificabile nella I Strada fino al punto dove interseca il limes maritimus della VIl Strada sopraccitata per poi proseguire con I’VlII Strada verso il Canale Albani.
Nel terzo saltus le persistenze sono più deboli, ma senz’altro, pur nella discontinuità del tracciato, un tratto della Strada Comunale di Falcineto Basso e un tratto della Strada Comunale della Croce Levata rappresentano le superstiti tracce del limes maritimus III.
La persistenza del limes maritimus IV è rappresentata dal rettifilo di circa 3,5 Km già individuato nel secondo saltus, qui nel terzo saltus è identificabile nella IX Strada e ancora più, a Sud-Ovest verso il fosso di Rio Secco, nella strada provinciale n.92 di Cerbara.
Nella parte opposta, in direzione Nord-Est, questo limes, come già detto nella descrizione delle persistenze del primo saltus, è identificabile con Via Mattei.
Il fosso Rio Secco, che delimita il confine comunale, verosimilmente rappresenta il rivus o fossa finalis dei tre gruppi di centurie. Più a monte, nel territorio comunale di Cartoceto, la valle si restringe a cuneo tra le pendici collinari e l’angolatura che assume il Metauro, e diventa più difficile l’individuazione delle tracce centuriali.
Limites intercisivi
Gli assi sopra descritti consentono la ricostruzione di quella che doveva essere la struttura centuriale e l’individuazione delle centurie all’interno delle quali è possibile trovare le persistenze di allineamenti denominati limites intercisivi, che cadevano in corrispondenza di 1/4, 1/2 o 1/3 di centuria.
Nel primo saltus le due strade segnate rispettivamente a metà dei limites maritimi I e Il e dei limites montani I e II sono le testimonianze più significative dei limites intercisivi che dimezzano le centurie. Tali strade corrispondono la prima a Via IV Novembre che prosegue con la Strada Comunale di Mezzo di Rosciano, mentre l’altra a Via Metauro per un tratto e a Via del Fiume per il tratto successivo. E’ significativo che tutta la strada per Rosciano, compresa Via IV Novembre, è popolarmente detta “Strada di Mezzo”.
Nel secondo saltus quali persistenze dei limites intercisivi maritimi risulta a 1/4 di lato di centuria la X Strada della frazione di Bellocchi. Quali persistenze di limites intercisivi montani di 1/4 di centuria abbiamo la persistenza di Via Baretti, mentre poco resta della persistenza della Strada Comunale Tomba Crinaccia che dall’incrocio con la VIl Strada proseguiva verso il Canale Albani in quanto per la parte maggiore del suo sviluppo è stata sostituita dalla nuova strada di piano della lottizzazione industriale (Via Meda).
Nel terzo saltus le persistenze riguardano i limites intercisivi montani in corrispondenza di 1/2 per la Strada Comunale di Falcineto e di 1/3 per la Strada comunale della Chiusa. Anche il fosso della Carrara in prossimità della IX Strada si trova a 1/3 di centuria; prima della sua deviazione per la realizzazione dello svincolo stradale tra la Superstrada Flaminia e la zona industriale, esso piegava a 90° e correva per 450 m circa di fianco al limes maritimus IV (la strada provinciale per Cerbara).
Autore: Fiocco Virginio
Fonte: http://www.lavalledelmetauro.it/contenuti/beni-storici-artistici/scheda/4611.html