DESCRIZIONE
A breve distanza dal Ponte dei Ciclopi, verso Cagli, il Montecchini (1879) segnala due chiavicotti formati solo da massi di “pietra grigna”, lunghi ambedue dieci metri e con la luce rispettivamente di m 0,60 e di 0,90; viene anche osservato che una parte moderna era stata aggiunta alle estremità per allargare la strada.
Il Ponticello è caratterizzato in pianta da due spalle larghe circa due metri, che determinano un canale di drenaggio lungo circa sette metri e largo uno. Il prospetto verso valle presenta una muratura in opera quadrata, costituita da sei filari di grossi blocchi. L’imboccatura del chiavicotto è alta circa tre metri; la larghezza si dimezza in corrispondenza del quarto filare da terra, dove due blocchi aggettanti costituiscono il piano di appoggio della copertura a piattabanda, formata da grosse lastre di calcare ben squadrate e disposte con cura a combaciare tra loro.
Va aggiunto che numerosi altri chiavicotti esistono lungo la Flaminia e che presentano in genere caratteristiche simili; essi risultano edificati indistintamente con lastre di corniola oppure con blocchi di “pietra grigna” e sembrano far parte di un ampio progetto di monumentalizzazione della strada, iniziato su vasta scala da Augusto, proseguito con alcuni interventi migliorativi della viabilità e di restauro in epoca flavia, nella prima età antonina con Traiano e Adriano e ancora nei secoli successivi.
O.M.