DESCRIZIONE
Di particolare interesse la scoperta recente a Colombara di Acqualagna dei resti di una villa di età repubblicana sigillati sotto il crollo del tetto nella seconda metà del I secolo a.C., a seguito di un incendio.
L’edificio è stato rinvenuto sul margine settentrionale della vallata del Candigliano, in connessione con una sorgente d’acqua; in età preromana nell’area era presente un luogo di culto, come dimostra il recupero di ex voto in terracotta (una testa e vasetti in ceramica ad impasto).
La villa è a pianta rettangolare ed è costituita da ambienti disposti attorno ad un cortile centrale. Le strutture murarie sono costituite da filari di blocchetti di pietra locale, messi in opera con una certa regolarità. Alcuni ambienti erano riservati al settore produttivo dell’antica fattoria (pars fructuaria), come il magazzino con giare, la stanza per la tessitura (resti di un telaio), la cantina, con strutture per la lavorazione dell’uva (torcularia).
Un impianto per la produzione del vino è stato oggetto di scavo, costituito da una piattaforma di torchiatura circolare, da canalette e vasche impermeabilizzate con uno strato di cocciopesto. È qui conservato anche il lapis pedicinus, ossia la base di pietra co due incassi per i pali che sostenevano la grossa trave del torchio.
Nell’angolo nord-est della villa è stato individuato il basamento di una torre, in probabile riferimento con una colombaia, che giustificherebbe il toponimo che si è conservato nel sito attraverso i secoli fino ai nostri giorni.
Sono stati rinvenuti intatti oggetti d’uso e vasellame a vernice nera; nel magazzino erano ancora presenti giare con derrate agricole carbonizzate, quali grano, olive, noci, fave, nonché attrezzi agricoli e finimenti.
Questo complesso di materiali di età repubblicana è stato esposto in un recente apposito Antiquarium aperto ad Acqualagna, con la collaborazione di archeologi dell’Università di Urbino.
Autore: Mario Luni